In una piacevole intervista a Paola Idilla Carella per Lombardia Economy, oltre ad aver raccontato qualche retroscena della mia esperienza formativa, ho fornito 5 consigli di Digital Marketing per le aziende che vogliono sfruttare il Digital come un vero e proprio canale di business.
Ogni azienda potrebbe fare Digital Marketing: non è tanto una questione di budget, quanto di mentalità ed eventuali precedenti esperienze negative.
Ascolto molti imprenditori che mi dicono: “Valentina, io investirei anche nel Digital, ma ho già buttato via tanti, troppi soldi, nei mesi scorsi senza ottenere risultati“. La mia risposta è quasi sempre questa: “Capisco, certamente. Il mio lavoro consiste nel farti riacquistare la fiducia nel Digital, mostrandoti con i fatti, con a parole, che può portarti davvero risultati importanti per la crescita del tuo fatturato. Partiamo cauti, con un budget basso, per poi capire su quali canali puntare e come ottimizzare il budget. Il tutto con un approccio data-driven, monitorando costantemente le performance”.
Ecco allora 5 consigli pratici che sono solita suggerire a imprenditori e marketing manager.
1 | Non fidarti di chi crea strategie e lavora sul tuo progetto senza analizzare i dati
Un approccio basato sugli analytics è fondamentale:
- come puoi altrimenti capire quale canale sta funzionando per la tua azienda e su cui dirottare il budget?
- come puoi creare il giusto messaggio se non conosci dati precisi sul tuo target?
- come puoi ottimizzare le campagne se non sai quale piattaforma ti permette di scalare?
2 | L’obiettivo principale deve sempre essere la conversione
Sapere che il tuo sito genera 898.345 impression e le sessioni dell’ultimo mese sono state 234.560 è sì importante per lavorare di Brand Awareness (primo step), ma non è sufficiente se queste visualizzazioni e queste sessioni non servono poi a ottenere lead: aumento delle vendite, richieste di preventivo, nuovi clienti.
Se nei report trovi solo impression e click come metriche, non va bene: stai spendendo soldi solo per raggiungere uno degli obiettivi di business, che è l’awareness.
3 | Il giusto budget per il giusto obiettivo
Mi spiego.
Se la tua azienda è nuova sul mercato o devi lanciare un nuovo prodotto/servizio, il primo stadio del funnel su cui lavorerai sarà l’awareness, la consapevolezza. In questo caso, se decidi di lavorare su Google o Bing o sui Social con campagne di advertising, molto probabilmente potrai utilizzare un budget basso per ottenere visualizzazioni ed engagement (commenti, condivisioni).
Per mia esperienza, vedo che con già 10€ al giorno su Meta Ads, l’obiettivo di notorietà e conoscenza del brand viene raggiunto.
Caso ben diverso se invece il tuo obiettivo è vendere i tuoi prodotti sul tuo e-commerce: spesso e volentieri (e lo dico perché l’ho sperimentato più volte con clienti di settori molto differenti fra loro), 10€ al giorno non saranno sufficienti, soprattutto con Google Ads. Dovrai settare una strategia di pricing adeguata a ciò che vuoi raggiungere.
4 | Non esistono regole per creare una campagna marketing che funzioni. A priori. Per tutti.
La prima cosa che faccio quando prendo in mano un progetto di un’azienda cliente non è l’operatività, ma l’analisi:
- analisi del brand
- analisi del prodotto/servizio
- analisi del mercato
- analisi dei competitor
- analisi del target
- analisi dei canali in uso
- analisi del copy
- analisi degli output del Customer Service (se presente)
E sai perché? Devo prima avere ben chiara la situazione di partenza: dove sono ora e dove voglio arrivare. Con quali mezzi e risorse.
Poi creo una strategia di digital marketing, che tenga conto delle necessità del target dell’azienda, i potenziali clienti. Infine, implemento, analizzo continuamente i dati, testo e ricomincio. Fino a trovare i canali più performanti che mi consentono di portare a casa i risultati, ottimizzando al meglio il budget.
5 | L’Influencer Marketing non è lavorare (solo) con Chiara Ferragni
Un’attività di Influencer Marketing può essere molto efficace, sia nel B2B che B2C, se ti rivolgi al giusto creator/influencer, che può essere un esperto della materia in cui opera la tua impresa, un blogger, un giornalista e così via.
Non pensare che lavorare di influencer significhi per forza lavorare con i VIP: il giusto influencer per la tua azienda è colui/colei riconosciuto/a autorevole, competente ed esperto/a in un determinato settore.
Una volta identificato/a, è necessario creare una strategia di creazione e promozione dei contenuti che non si cannibalizza con quella tua interna e che sappia coinvolgere la community sui giusti canali digital.